Fondatore
Ed eccomi qua, nel compito più difficile di questo percorso. Uno di quelli che dovrebbe essere il più facile, ma la verità è che, per farlo, bisogna conoscersi veramente. Proverò a raccontarvi un po’ di me.
Mi presento, sono Andrea e “ho una testa matta” (o così direbbero le persone che mi conoscono). Sono nato in Abruzzo (ad Atessa per la precisione, ma a chi importa?), sono cresciuto a Fossacesia, ho iniziato a lavorare molto presto, mentre studiavo, perché ho da sempre avuto un grande bisogno di indipendenza.
All’età di 17 anni mi sono trasferito a Torino, era l’anno 2012. La vita da paese iniziava a starmi stretta. Avevo voglia di scoprire realtà diverse, di vivere con opportunità diverse e soprattutto di non accontentarmi.
Sì, purtroppo ho la tendenza a volere sempre troppo e a non assaporare quasi mai i risultati, ma il mio sguardo è proiettato sempre a dove posso arrivare. Posso garantirvi che è estenuante ma anche molto soddisfacente.
La mia più grande ispirazione arriva dalle parole di un uomo che, in un discorso pubblico di tanti anni fa, concluse così: “…siate affamati, siate folli.”
Ed é con queste parole che la mia mente viaggia tra mille progetti diversi, mille sogni da realizzare.
Dopo aver conseguito il diploma di Geometra a Torino ho iniziato a lavorare in uno studio di ingegneria e, nel giro di poco tempo, ho imparato molte cose che mi hanno fatto capire la direzione giusta da prendere.
Qui di nuovo una svolta.
Nel 2018 un’opportunità ad Aosta, come progettista d’interni. Non ci penso due volte, mollo tutto e mi trasferisco. Inizia un percorso che mi apre gli occhi su un mondo, forse il mio. Mi piace, sono portato, cresco, faccio carriera. Con il mio entusiasmo porto novità e idee che allargano le opportunità aziendali, ma, anche questa volta, manca qualcosa.
Il problema sono io, me lo fanno notare, lo capisco, ma non mi do pace. Devo fare di più, ho bisogno di fare di più. Le idee sono tante, i progetti anche, ma da dove iniziare? Possono in un futuro trovare una fusione tra loro? Non voglio dover scegliere. Così nasce Tabbihome, solo un progetto. Oggi piccolo, che parte da qualcosa di semplice come Tabbihome Apartments, un giorno, spero, qualcosa di grande.
Ed ora, la parte più importante: i ringraziamenti. Quelli che arrivano dal cuore, quelli dovuti e voluti. I ringraziamenti per il sostegno, il supporto, l’appoggio e l’aiuto. I ringraziamenti a quelle persone senza le quali nulla sarebbe stato realizzabile. Quelle persone che non occorre nominare.
Grazie.
Perché da soli possiamo immaginare tutto, ma è solo con l’aiuto degli altri che tutto acquista valore.
Lui è mio padre, quando abbiamo parlato la prima volta di questo progetto, per il futuro, molto grande -forse troppo- visionario e quasi impossibile da realizzare agli occhi di molti, lui è stato capace di guardare con occhi diversi. Le sue parole sono state: “Se ci credi davvero facciamolo. Io, per quello che posso, ti aiuterò”. Inutile dire che, oggi e in futuro, senza quell’aiuto, non avrei avuto nulla da raccontarvi.
Mia madre, concreta, con i piedi a terra. Qualità che, quando dall’altra parte, si ha la tendenza a sognare troppo in grande, possono ostacolare. Ma a volte anche i più scettici si lasciano trasportare. Le sue parole sono state: ” Andrè statt nghi si puch guaj” che tradotto significa “Andrea, lascia perdere, non andarti a cercare guai”. Oggi, dopo un percorso di ostacoli e soddisfazioni, ci crede quasi più di me.
E questo sono io, all’apparenza una persona normale. Molti, però, mi ritengono un pazzo. Sicuramente ho molti difetti, lo ammetto, uno di questi, però, vorrei rimanesse. L’ambizione, con il sostegno delle persone giuste, può diventare un bellissimo pregio.
Non mi accontento mai.
Quando vedo il primo traguardo mi concentro subito sul prossimo. Questo infatti è solo il primo passo del mio progetto.